Titolo: Sincronicità.
Autore: Monia Zanon.
Argomenti: new age, miglioramento personale.
Editore: Anima Edizioni.
Anno: 2009.
Voto: 4.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Tempo fa, ormai quasi tre anni fa, mi ero procurato due prodotti di Monia Zanon: il video Sincro-destino e libro Sincronicità (evidentemente all’autrice piace il suffisso “sincro”), giacché gli argomenti trattati mi parevano interessanti.
Tuttavia, posto che il video mi aveva un po’ deluso, trattando i suoi argomenti in modo assai semplicistico e probabilmente orientato a un pubblico di base, avevo messo da parte il libro.
L’ho letto adesso sperando in qualcosa di un po’ diverso…
… ma purtroppo ne sono stato deluso ancora più che dal video, e passo a dire per quale motivo.
Cominciamo dal fatto che, ahimé, il libro è scritto piuttosto male, sia come punteggiatura sia come esposizione.
Inoltre, è pervaso da una sorta di espressività-spettacolarità eccessiva, frutto di uno stile di scrittura assai ingenuo e infantile: frasi spezzettate, puntini esclamativi in quantità industriale, punteggiatura come detto molto carente.
Quel che è peggio, però, è che è molto ingenuo anche nei contenuti, tanto che è facilmente inseribile nel settore new age un po’ grossolano: vivace e nebuloso, spesso in contraddizione con gli insegnamenti dei grandi maestri e delle grandi tradizioni esistenziali.
Gli stessi sottotitoli rendono bene tale punto di “spettacolarizzazione-vivacità”.
Sottotitolo 1: “Tutto ciò che non sai può essere usato contro di te”.
sottotitolo 2: “Manuale di attivazioni sincroniche per l’anima”.
Peraltro il libro non parla poi molto delle sincronicità, anzi quasi niente, e invece dedica qualche pagina a tanti altri argomenti: i desideri e il come realizzarli, le forme pensiero, l’anima gemella, la malattia, il benedire, etc.
Ancora, il libro è composto da circa 150 pagine, tra cui numerose pagine bianche e tantissime righe bianche, praticamente una tra ogni frase e la frase successiva, tanto che le pagine sarebbero state circa 70 in una pubblicazione “normale”.
Come ultimo extra negativo, Sincronicità rende antipatico il verbo “accorgersi”, di cui abusa in modo inquietante. Cosa voluta, certamente, ma comunque l’eccesso è a dir poco ridondante.
Dunque, tutto negativo in Sincronicità?
No, non tutto: qualche spunto valido ogni tanto si trova (peccato per il troppo fumo presente), e inoltre lo stile vivace ed entusiasta di Monia Zanon potrà piacere certamente ad alcune persone ed esser loro utile.
Raccomando che siano new entry nel settore delle tematiche esistenziali, altrimenti è facile che rimangano deluse; tutto sta a sapere con obiettività e sincerità dove si è, e iniziare a camminare da lì.
Fosco Del Nero
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