Titolo: Sufismo e mistica islamica (Sufism: The Mysticism of Islam).
Autore: Reynold Nicholson.
Argomenti: misticismo, spiritualità, sufismo.
Editore: Libritalia.
Anno: 1914.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
L’approfondimento odierno è dedicato a un libro tanto vecchio quanto bello: parlo di Sufismo e mistica islamica, scritto da Reynold Nicholson, il quale tuttavia a tratti svolge il ruolo di autore e a tratti quello del compilatore, visto che una buona porzione del testo è occupata dalle numerose citazioni di maestri e mistici sufi.
Per essere descrittivo in modo adeguato, dedicherò parte di questo articolo alle citazioni dell’autore e parte alle citazioni dei mistici proposti.
Partiamo così da alcune citazioni dello stesso Reynold Nicholson, tutte tese a descrivere il mondo del sufismo e la sua concezione di progresso spirituale.
“Il sentiero del sufi non è terminato finché egli non abbia attraversato tutti gli stadi rendendosi perfetto in ciascuno di essi prima di avanzare al successivo, e non abbia anche esperimentato tutti gli stati che a Dio piaccia accordargli.
Allora, ed allora soltanto egli è permanentemente arrivato ai più alti piani di coscienza, che i sufi chiamano “la Gnosi” e “la Verità”, ove il “cercatore” diventa il “conoscitore” o lo “gnostico”, e realizza che conoscenza, conoscitore e conosciuto sono una cosa sola.”
“Nessuno si allontana dalle cupidigie di questo mondo all’infuori di colui il quale ha nel cuore la luce che lo tiene sempre occupato nelle cose dell’altro mondo.”
“Il corpo non deve essere abbandonato, ma raffinato e spiritualizzato, reso un aiuto e non un ostacolo allo spirito.
È come un metallo che deve essere purificato dal fuoco e trasmutato.”
“Sufismo è esclusivamente auto-disciplina.
Sufismo è nulla possedere e da nulla esser posseduto.
È questo: Dio dovrebbe farti morire a te stesso e vivere in Lui.”
“La fiducia dei sufi non include alcun pensiero al di là del presente.
Una volta Shaqiq domandò a coloro che sedevano ascoltando il suo discorso: “Se Iddio vi facesse morire oggi pensate voi ch’Egli vi domanderebbe le preghiere di domani?”.
Essi risposero: “No; come potrebbe Egli domandarci le preghiere per un giorno in cui non fossimo in vita?”.
Shaqiq disse: “Così come Egli non vi domanderà le preghiere di domani, non domandate a Lui il cibo di domani”.”
“Guardate nel vostro proprio cuore, dice il sufi, perché il Regno di Dio è entro di voi. Colui che veramente conosce sé stesso conosce Iddio, perché il cuore è uno specchio in cui ogni qualità divina si riflette.
Ma, come uno specchio d’acciaio se si copre di ruggine perde il suo potere di riflessione, così il senso spirituale interiore, che i sufi chiamano “l’occhio del cuore”, è cieco alla gloria celeste finché l’oscura ostruzione del sé fenomenico, con tutte le sue contaminazioni sensuali, non sia stata completamente eliminata.”
“Ed egli mi disse: “La mia rivelazione exoterica non sostiene la mia rivelazione esoterica”. Il che significa che lo gnostico non deve sgomentarsi se la sua intima esperienza entra in conflitto con la legge religiosa. Il conflitto è solo apparente. La religione si rivolge al comune gregge degli uomini che sono velati dalla loro menta, dalla logica, dalla tradizione, e via dicendo; mentre la gnosi appartiene agli eletti i cui corpi e spiriti sono immersi nella eterna luce.
La religione vede le cose sotto l’aspetto della pluralità, mentre la gnosi considera l’unità che tutto abbraccia. Perciò uno stesso atto buono in religione è cattivo nella gnosi, verità questa che è brevemente espressa così: “Le buone azioni dei pii sono le cattive azioni dei favoriti di Dio”.”
“Gnosi e amore sono spiritualmente identici e insegnano la stessa verità in linguaggio diverso.”
Passiamo ora ai mistici sufi, indicati tra parentesi subito dopo le rispettive citazioni: nell’ordine, abbiamo Hujwiri, Baba Kuhi, Rumi, Jami, Niffari, Nuri, Ibn al-Arabi,Abu Hasan Khurqani, Alauddin Attar, Allaj.
Non commento i singoli brani, ma la loro bellezza sarà evidente di per sé stessa.
Quando un anacoreta entra in una taverna, questa diventa la sua cella.
Ma quando un bevitore entra in una cella, questa diventa la sua taverna .
Hujwiri
È solo l’umana ragione che vede l’unico come due e pone la legge contro la verità.
Superate il mondo degli opposti e diventate una cosa con Dio, che non ha opposti.
Hujwiri
Nel mercato e nel chiostro, io vidi solo Iddio.
Nella valle e sulla montagna, io vidi solo Iddio.
Lui io scorsi spesso vicino a me nella tribolazione;
nel favore e nella fortuna, io vidi solo Iddio.
Nella preghiera e nel digiuno, nella lode e nella contemplazione,
nella religione del Profeta, Iddio solo io vidi.
Né anima né corpo, né accidente né sostanza,
né qualità né causa, Iddio solo io vidi.
Aprii i miei occhi e per la luce della Sua faccia attorno a me
In ogni occhio discoperta, io vidi solo Iddio.
Come cera mi consumai nel Suo fuoco:
fra le fiamme balenanti, io vidi solo Iddio.
Con gli occhi miei scorsi ben chiaramente me stesso,
ma quando guardai cogli occhi di Dio, solo Iddio io vidi.
Trascorsi nel nulla, svanii;
ma ecco, io divenni l’Onnipresente, e vidi soltanto Iddio.
Baba Kuhi
Morii come minerale e divenni una pianta.
Morii come pianta e divenni un animale.
Morii come animale e fui un uomo.
Che dovrei temere? Quando mai fui sminuito dalla morte?
Ancora una volta morirò come uomo, per librarmi, benedetto fra gli angeli.
Ma anche oltre gli angeli io debbo passare: tutto perisce all’infuori di Dio.
Quando avrò sacrificato la mia anima d’angelo diverrò ciò che nessuna mente ha mai concepito.
Oh, ch’io più non esista!
La non esistenza canta con voci d’organo: “Noi ritorneremo a Lui”.
Rumi
Ho messo da parte la dualità; ho veduto che i due mondi sono uno.
Uno io cerco, Uno io conosco, Uno io vedo, Uno io chiamo.
Sono inebriato della coppa d’amore, i due mondi sono scomparsi alla mia vista.
Null’altro mi resta da fare se non festa e tripudio.
Rumi
L’uomo diventa la cosa a cui è inclinato.
Rumi
Voi che di Dio andate in cerca,
non v’è d’uopo cercare,
perché Dio è in voi.
Perché cercate cosa che giammai mancò?
Nessuno v’è fuor di voi,
ma voi dove siete?
Jami
Non torcere il tuo volto neanche dall’amor terreno,
poiché esso può servirti per innalzarti al Reale.
Prima d’aver perfettamente appreso l’ABC,
come potresti studiar le pagine del tuo Corano?
Se i tuoi passi sono son stranieri ai sentieri d’amore,
parti, impara amore e poi ritorna a me.
Poiché se tu temi di bere il vino dalla coppa della Forma
non puoi sorbirne un sorso da quella dell’Ideale.
Ma guardati, però! Non lasciarti ritardare dalla Forma!
Sforzati piuttosto di attraversare il ponte in tutta fretta.
Se al termine tu prontamente vuoi portare il bagaglio,
non attardare i tuoi passi lungo il ponte.
Jami
Quando tu consideri te stesso come esistente e non mi riconosci come la causa della tua esistenza, io velo il mio volto e il tuo medesimo appare a te.
Perciò considera ciò che ti è manifestato e quel che ti è nascosto.
Niffari
Una volta io contemplai la luce e fissai in essa il mio sguardo sin ch’io divenni la Luce.
Nuri
Gli gnostici non possono comunicare i loro sentimenti agli altri uomini.
Possono soltanto indicarli simbolicamente a coloro che hanno incominciato ad avere la stessa esperienza.
Ibn al-Arabi
Tu devi ogni giorno morir mille morti e tornar di nuovo in vita,
per poter conquistare la vita immortale.
Abu Hasan Khurqani
Fino a quando durerà il vostro culto alle tombe dei santi?
Occupatevi delle loro opere e sarete salvi!
Alauddin Attar
Io sono colui che amo, e colui che amo son Io:
noi siamo due spiriti dimoranti in un corpo.
Se tu mi vedi, tu vedi Lui,
e se tu Lo vedi, ci vedi entrambi.
Allaj
Con Sufismo e mistica islamica, un libro parecchio distante dai nostri tempi per linguaggio e per cultura, ma che val la pena leggere proponendo esso molta bellezza nonché una prospettiva sull’islam ai più sconosciuta, abbiamo terminato.
Al prossimo articolo di approfondimento.
Fosco Del Nero
- Se anche tu vuoi vivere una vita fantastica, iscriviti alla newsletter!
0 commenti