Titolo: Supera i tuoi limiti .
Autore: Roy Martina.
Argomenti: sviluppo personale, benessere.
Editore: Macro Video.
Anno: 2009.
Voto: 6.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Dopo la consueta recensione, ecco l’altrettanto consueto articolo di approfondimento, stavolta dedicato al dvd di Roy Martina Supera i tuoi limiti.
Si tratta di un video di circa quattro ore (contando anche un’intervista di mezz’ora esterna al seminario) a metà strada tra sviluppo personale, obiettivi, successo e benessere.
Andiamo a vederne alcuni spezzoni, il primo dei quali su autostima e immagine di sé.
“Una cosa di cui dobbiamo parlare è quella che noi chiamiamo immagine di sé. Come ho detto prima, quando siamo giovani, la nostra mente critica non funziona ancora. Quindi la maggior parte delle nostre credenze su noi stessi arriva da quando noi eravamo molto piccoli. In media, la mente critica si sviluppa intorno ai sette anni.
Ma la mente critica non è solo una protezione del nostro subconscio, ma chiude anche quello che cè nel subconscio. Questo significa che molti dei nostri schemi emozionali, ma anche dei nostri sistemi di credenze, ci arrivano dal periodo in cui avevamo meno di sette anni.
[…] Più dell’80% degli adulti ha un livello emozionale da bambini, e questo è triste.”
Parliamo ora della ricerca di riconoscimento all’esterno, di cui purtroppo molti di noi hanno bisogno.
“La maggior parte degli adulti sta ancora cercando al di fuori di sé l’apprezzamento, la comprensione, la fiducia, l’incoraggiamento, varie forme di attenzione.
Dobbiamo sentire che queste cose ci arrivano da qualcun altro per poter stare bene. E se questo non ci arriva, ci sentiamo infelici. E tutti noi cerchiamo ciò: ci sono delle persone che sono così brave nell’andare alla ricerca spasmodica di complimenti, che fanno qualcosa, sanno che l’hanno fatta bene, ma non va sufficientemente bene fino a che qualcun altro non avrà detto loro che va bene.
Abbiamo così paura della critica che il nostro potere lo diamo agli altri.”
Ecco il più grande cambiamento che si può fare: passare dal riconoscimento altrui alla stima di sé.
“Per la prima parte della mia vita, almeno per i primi 35 anni, io facevo le cose per ottenere riconoscimento da mio padre. A un livello subconscio volevo rendere orgoglioso mio padre di me. E quello che dovevo cambiare era di non voler rendere lui orgoglioso, ma di voler rendere me orgoglioso di me stesso, di rispettare me stesso, di accettarmi.
Questo è stato il cambiamento più grande nella mia vita: capire che io non ero più guidato dal bisogno di riconoscimento di mio padre. Il fatto che mio padre non mi riconoscesse abbastanza peraltro era una mia sensazione; magari mio padre pensa di avermi riconosciuto tantissimo, ma magari io non lo sentivo.
Finchè non è arrivato il giorno in cui non ho più fatto le cose per mio padre: fino a quel giorno io non ero mai bravo abbastanza, perché c’era sempre qualcosa in più da dimostrare, qualcosa in più da fare… non finiva mai.
È veramente importante capire questo punto.”
Passiamo ora a una bella similitudine tra la vita, il navigatore satellitare… e la nostra fretta.
“Questa mattina abbiamo avuto un’esperienza bellissima. Abbiamo comprato un nuovo navigatore, e ancora non abbiamo molta confidenza nell’usarlo.
Dopo aver inserito l’indirizzo di destinazione, normalmente il navigatore ti parla. Però questo non ha iniziato a parlare, e quindi siamo partiti comunque. E dopo il navigatore ha iniziato a dare indicazioni contrastanti.
Allora, che cosa abbiamo imparato questa mattina? Prima di partire aspetta che sia pronto il tuo navigatatore. Noi invece siamo partiti troppo presto!
Per prima cosa il navigatore deve trovare il satellite, poi capire la posizione e infine calcolare la rotta migliore.
E la vita è la stessa cosa: certe volte noi partiamo troppo presto, senza un programma, una strategia, solo con un obiettivo: questo è il modo più duro per imparare.
Questo è ciò che dovete ricordare: l’obiettivo è fisso, il percorso è flessibile. Io non rinuncio mai, mai al mio obiettivo. Per ottenere ciò dovete rendere gradevole il percorso… forse ancora più gradevole dell’obiettivo.
L’errore più grande che fanno le persone nel settare i propri obiettivi è dire: quando avrò raggiunto quell’obiettivo, allora avrò successo, allora sarò felice, allora mi sentirò bene.
Per cui se il percorso richiede vari anni per arrivarci, nel mentre siete molto infelici.
E magari quando raggiungete l’obiettivo vi dite: tutto qui?
Dobbiamo dunque concentrarci di più sul divertirci mentre raggiungiamo l’obiettivo.”
Qual è l’atteggiamento giusto per il successo?
“È importante che noi guardiamo non alle cose impossibili, ma alle soluzioni.
E certe volte le soluzioni sono più vicine di quanto pensiamo.
Quindi ogni volta in cui la nostra mente critica comincia a porre ostacoli, dobbiamo ricordare che noi stiamo fissando i nostri obiettivi, ma siamo flessibili su come trovare la strada.
Il mio slogan è: c’è sempre un modo. Se io continuo a cercare, troverò la strada che mi porterà al mio obiettivo.
Questa è la mia credenza più positiva. Il resto non conta, perché io sono certo che se io continuo a cercare troverò sempre un modo, e spesso è più facile di quanto non avrei pensato prima.”
Ora un breve spunto su perfezione e potenziale.
“Sappiamo che non possiamo essere perfetti.
Ma questo non è il punto: il punto è che dovete credere di avere un potenziale ben più grande di quello che avete mai usato e che potrete mai utilizzare.”
Andiamo ora su un altro punto molto delicato: cosa pensiamo di meritarci?
“Un’altra credenza molto importante è: io mi merito tutto quello che desidero. È una credenza importante perché, indipendentemente da quello che desidero, se io non credo di meritarmelo o non lo riceverò mai, oppure lo riceverò ma poi lo perderò.
[…] Per essere onesto, io non so chi siamo come esseri immortali. Ho un’idea, una teoria, un’immagine, ma non lo so per certo.
Ma credo che siamo molto più grandi e potenti di quanto mai potremo capire finchè siamo esseri umani.”
E ancora sul tema autostima, declinato stavolta sulla questione della bellezza.
“Io non credo che Dio abbia detto: questo lo rendo brutto. E poi: questo lo faccio bello.
Chi ha deciso cosa è bello e cosa è brutto? Lo ha deciso Dio o lo abbiamo deciso noi?
La scelta che noi abbiamo fatto riguardo la bellezza ci ha reso più felici o ci ha reso più infelici?
Quindi cosa è la bellezza? Cosa voi chiamate bellezza?
Ma la domanda più importante è: voi siete in grado di vedere la vostra bellezza?
Siete in grado di vedere il vostro potere?”
Qui è tutto con il video di Roy Martina Supera i tuoi limiti.
A presto e tante belle cose a tutti.
Fosco Del Nero
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