Titolo: Superanima Sette – Il museo del tempo (Oversoul Seven and the museum of time).
Argomenti: narrativa, new age.
Autore: Jane Roberts.
Editore: Stazione Celeste Edizioni.
Anno: 1984.
Voto. 5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.

Superanima Sette – Il museo del tempo è il terzo e ultimo romanzo della trilogia dedicata da Jane Roberts al personaggio spirituale (è proprio il caso di dirlo) di Superanima Sette, che per l’appunto dà il nome al ciclo.

Il museo del tempo segue i due precedenti romanzi, La scuola celeste e Le porte della rinascita, che personalmente avevo valutato molto bene (il primo) e discretamente (il secondo).

Purtroppo, devo dire, le valutazioni positive nono sono state confermate e, anzi, probabilmente sarebbe stato meglio se Il museo del tempo non si fosse aggiunto ai due primi libri, per vari motivi.

Il primo, molto banalmente, è che a livello di narrato non replica affatto la qualità del primo libro, perdendo punti anche sul secondo (che già ne aveva persi parecchi rispetto a La scuola celeste).

Il secondo motivo è che, quanto a contenuti esistenzialmente interessanti, Il museo del tempo ne ha veramente pochi, tanto che mi sono segnato pochissime citazioni (forse non sufficienti per il canonico articolo di approfondimento).

Il terzo motivo, più prosaico, è che, col diminuire della qualità ma anche del numero di pagine (dalle 300 del primo libro alle 170 del terzo), è viceversa aumentato il prezzo: misteri dell’editoria.

Editorialmente parlando, tuttavia, va detto anche che il volume è assai bello e curato, com’è sempre con i libri di Stazione Celeste Edizioni.

Un breve commento sui contenuti del libro: Superanima Sette – Il museo del tempo in pratica perde tutti i personaggi dei primi due volumi, tranne il protagonista Sette, e punta tutto sulla questione della multidimensionalità, ossia delle dimensioni parallele e dell’unitarità del tempo: in breve, tutto si svolge nello stesso momento, tutto è collegato, comprese le altre dimensioni e gli altri personaggi che vi vivono.

E basta, non c’è praticamente altro nel testo come concetti… e per di più il libro è narrativamente poco interessante, e anche un po’ confuso nella scrittura: la parte finale, relativa ai “codicilli” di cui si parla per tutta la storia, è parimenti deludente e certamente non risolleva l’opera, anzi.

Diciamo che essa mostra il peggio della divulgazione spiritual-new age di Jane Roberts, mentre Superanima Sette – La scuola celeste ne mostrava il lato migliore, pur all’interno della stessa “nicchia”.

Pazienza: ci teniamo La scuola celeste come lettura ispirante ed eventualmente i due libri successivi per i fan sfegatati di Jane Roberts e di Seth.

Fosco Del Nero

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