Titolo: Sussurri dall’eternità (Whispers from eternity).
Autore: Paramhansa Yogananda.
Argomenti: preghiere, spiritualità.
Editore: Ananda Edizioni.
Anno: 1949.
Voto: 6.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Bentrovati, amici miei.
L’articolo di approfondimento odierno, dedicato al libro Sussurri dall’eternità di Paramhansa Yogananda, sarà un poco meticcio, nel senso che vi proporrò come prima cose un brano discorsivo, facendolo poi seguire a tre preghiere tra le tante proposte da Yogananda.
Primo spunto: dovremmo chiedere come figli di Dio, e non pregare come mendicanti.
“Dio ha creato l’uomo a sua immagine. Tutti coloro che lo hanno veramente accolto nella propria anima, hanno realizzato la divinità dormiente nel loro stesso sé. Anche tu puoi fare lo stesso: puoi espandere i poteri della tua mente. Proprio come Dio ha il controllo su ogni cosa nell’universo, anche tu, in quanto suo figlio, hai la stessa potenzialità.
A questo punto viene spontaneo domandarsi: perché così tanti nostri desideri restano inappagati? Perché, allora, così tanti figli di Dio soffrono, e con grande intensità?
Dio, con la sua imparzialità divina, non avrebbe potuto fare un figlio migliore di un altro. In origine, egli ha creato ugualmente tutte le anime a sua immagine, elargendo loro i suoi grandi doni: il libero arbitrio e il potere di ragionare e agire di conseguenza.
L’uomo soffre a causa delle sue azioni passate.
In qualche luogo e in qualche momento del passato, tutti gli uomini hanno infranto le varie leggi di Dio, meritandone le relative pene.
Tutti gli uomini hanno ricevuto il pieno libero arbitrio, sia nel bene che nel male. Il cattivo uso della ragione, donataci da Dio, conduce al peccato che, infallibilmente, provoca sofferenza. Il giusto uso della ragione porta invece gioia e felicità. Dio è infinitamente buono, misericordioso e nobile. Non ci punirebbe mai: non possiamo ‘offenderlo’. Ci ama tutti, santi e peccatori, in maniera indistinta. Siamo noi stessi a punirci attraverso il cattivo uso della ragione, che ci spinge a commettere azioni illecite. Siamo sempre noi a premiarci con la felicità interiore e la pace della mente che derivano invece da una buona condotta. Ciò basta a spiegare perché la responsabilità di Dio è finita nel momento in cui egli ha dotato l’uomo di ragione e libero arbitrio.
La legge di causa ed effetto governa gli eoni dell’esistenza umana.
L’uomo ha fatto un cattivo uso dell’indipendenza che Dio gli ha donato, infliggendosi così la sofferenza fisica ed emotiva, la morte prematura e tutte le pene che scaturiscono dall’ignoranza. L’uomo raccoglie sempre ciò che semina: è inevitabile. La legge di cause ed effetto si applica a tutto e a tutti. Nella vita di un uomo, ogni ‘oggi’ è determinato dalle azioni di ‘ieri’, e ogni ‘domani’ dipende da come egli affronta e vive i suoi ‘oggi’.
È così che l’uomo, sebbene creato a immagine di Dio e potenzialmente dotato dei suoi poteri, rinuncia a rivendicare il suo diritto di nascita: il dominio sull’intero universo del Padre. Agisce così per sua propria colpa, a causa delle limitazioni che egli stesso si impone. Il cattivo uso della ragione e l’identificazione dell’anima, attraverso l’ego, con il corpo transitorio e con le influenze ambientali, ereditarie e mondane, sono la causa di tutta la sofferenza e la disperazione umana.
Malgrado ciò, per quanto possa sbagliare adottando un comportamento esteriore ed egoistico, è pur sempre un figlio addormentato di Dio.”
Andiamo ora alla prima preghiera proposta, intitolata Fammi sentire che tu e io siamo una cosa sola.
“Quando, da sotto il tuo crogiuolo d’amore, si sono sprigionate le scintille della creazione cosmica, ho danzato con tutte le luci che preannunciavano l’avvento di una miriade di mondi. Io sono una piccola scintilla del tuo gioioso fuoco cosmico. O tu, sole della vita! Mentre il tuo nettare si riversava nelle minuscole coppe delle menti umane, colme del liquido fuso delle scintille vitali, quelle hanno pensato di poter contenere la tua dorata infinità nella piccolezza dei loro sentimenti umani.
In ogni fragile e tremulo specchio di carne umana, vedo riflessa la tua danza incessante di onnipresente potere. Nelle acque brillanti della vita contemplo la tua vita costante e onnipotente.
Insegnami, come Cristo, ad acquietare con il potere della concentrazione le irrequiete tempeste del desiderio che infuriano sul lago della mia mente. Dopo averle placate, io contemplo con amore il tuo tranquillo volto di quiete cosmica. Fa’ che la piccola onda della mia vita si ritiri, affinché la tua coscienza dentro di me si espanda fino a divenire la tua stessa immensità.
Fa’ che io senta il mio cuore palpitare nel tuo petto, i miei piedi muoversi con la tua energia, il tuo respiro respirare attraverso il mio, la tua energia muovere attivamente le mie braccia, i tuoi pensieri intessere tutti i pensieri del mio cervello. Quando piango, il tuo dolce sospiro dentro di me mi ridesta alla tua gioia.
Nella tua giocosità, le visioni della tua creazione fluttuano come tante bollicine che danzano nella camera dei miei sogni, manifestandosi nel mio sogno d’illusione.
La tua volontà fulminea attraversa i cieli della mia forza di volontà. Fa’ che io senta di essere proprio te. Oh, fa’ che io sia te stesso, per contemplare la mia piccola bollicina del sé fluttuare in te, eternamente.”
Ora una piccola invocazione intitolata Apri il mio occhio interiore.
“Apri il mio occhio interiore, o Sorgente di Luce, così che io possa scorgerti nella danza degli atomi dai mille colori. Spalanca le porte dello spazio, così che io possa vederti dietro le nebbie vorticanti dell’illusione materiale. Dietro i muri dei tuoi radiosi raggi cosmici, tu ti nascondi. Apri ogni porta della natura, così che io possa vederti ovunque.”
Terminiamo ora con la seguente preghiera: Madre Divina, vieni tu stessa nel tempio d’amore in cui ti attendiamo.
“Madre Divina, sii tu l’unica fiamma a brillare sull’altare dei nostri cuori. Dissolvi nel fuoco ogni traccia di oscurità che ancora vi rimane.
Madre Divina, sii tu l’unica fragranza a levarsi con l’incenso del nostro amore per te. Permea ogni angolo oscuro anche nei cuori dei nostri cari.
Con le nostre lacrime d’amore per te, purifica il nostro essere da ogni traccia di attrazione per la materia. Con le nostre lacrime di comunione con te, pulisci per sempre la Terra da tutti i dolori.
Madre Divina, unisci i nostri cuori separati in un unico grande amore, in cui la tua onnipresenza possa dimorare per l’eternità. Insegnaci a vedere la nostra potenziale perfezione nel limpido specchio della tua divinità. Fa’ che la fiamma d’altare del nostro amore per te si innalzi trionfante, eclissando le minuscole, sibilanti scintille di tutti i desideri terreni.
O Madre Divina, possa il nostro amore essere una stella cadente e sfrecciare con gloria nei cieli bui della dimenticanza, squarciando le nubi scure e minacciose delle preoccupazioni terrene.
Madre Divina, un milione di distrazioni sono giunte ad allontanare i nostri pensieri da te. Tu stessa, per metterci alla prova, ci hai offerto surrogate e false soddisfazioni: pompose cerimonie nel tempio per appagare i bisogni egoistici delle persone materialiste; organizzazioni religiose che urlano ‘Sarete salvi solo se servirete la nostra opera!’; sacerdoti e ministri che offrono il Vangelo dicendo ‘Dio vi benedirà se ci darete il vostro denaro!’. O Madre, ho smesso di seguire queste manifestazioni esteriori in tuo nome, ora ti aspetto nel tempio interiore del mio amore.
Entra con passo leggero in questo tempio di silenzio, Madre! Con la tua fiamma luminosa bandisci l’oscurità della ma lunga ignoranza, e concedimi la salvezza nella tua beatitudine che risplende in eterno.”
Sperando di averti dato una visione sufficiente del libro in questione, ho terminato con Sussurri dall’eternità di Paramhansa Yogananda. Al prossimo articolo.
Fosco Del Nero
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