Titolo: The proof – La prova (The proof).
Autore: James Twyman, Anajha Coman.
Argomenti: esistenza, mente, spiritualità.
Editore: My Life Edizioni.
Anno: 2009.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Ecco l’approfondimento del libro di James Twyman e Anajha Coman The proof – La prova, recensito lo scorso mese.
Come di consueto, leggiamo qualche brano per completare la recensione e inquadrare meglio il testo in questione, ch’è un discreto testo di genere esistenziale.
La prima citazione è un invito alla calma e alla tranquillità, ossia a un ritmo di vita più naturale.
“Ritornare al ritmo naturale e muoversi all’unisono col battito universale ti restituisce all’Unità.
Rallentare ti mette in contatto col ritmo della Vita, col tuo io essenziale e con gli altri. Mantenere questo stato ti porterà nel vero cuore dell’Unità.
Esiste uno stretto legame tra il ritmo dell’Unità e quello dei tuoi passi, del tuo respiro e della tua mente.”
Il secondo brano sottolinea che l’ego alla calma preferisce ansie e drammi: solo così lui sopravvive.
“L’ultima cosa che il nostro ego vuole è la calma e la tranquillità. Preferisce di gran lunga vederci assorti nelle preoccupazioni della vita.
La nostra anima, d’altra parte, ascolta attentamente e si nutre del silenzio.
Se passassimo anche solo pochi minuti al giorno in silenzio, ascoltando intensamente il cuore, il respiro o qualunque cosa ci circondi, cominceremmo a sentire di nuovo il suono dell’Unità.”
Terzo brano estratto da The proof – La prova: tutto è casa per chi si sente integro.
“Sentiti a casa in qualunque luogo. Nessun posto, nessuna esperienza o persona sono estranei.
Ricorda che tutti gli esseri, tutte le cose sono divine, sono parti integranti dell’espansione ed espressione dell’Unità.”
Andiamo avanti con l’approfondimento: vediamo la connessione tra semina e raccolto.
“Le nostre vite sono come dei giardini. Piantiamo in continuazione semi, ma di solito ce ne dimentichiamo e ci stupiamo poi del raccolto. Quando seminiamo sospetto e paura, spesso ci sorprendiamo di raccoglierne i frutti.
Il segreto per essere consapevoli è sapere che raccoglieremo ciò che seminiamo. Potrebbe non accadere domani, ma alla fine i doni che abbiamo offerto sono quelli che riceviamo.”
L’invito degli autori è di divenire un tempio di consapevolezza, nientemeno.
“Crea una mente calma, una consapevolezza spoglia e priva di giudizi, un santuario di presenza incondizionata.
Usa la respirazione per sviluppare la volontà di sentire la concretezza della tua vita.
Accogli con amore qualunque cosa incontri sulla tua strada: gioia o disperazione, dolore o esultanza, agitazione o armonia, confusione o chiarezza… lascia che ciò che è scorra dinamicamente.
Ricorda che tutto va bene. In tutti gli ambiti della vita, va tutto bene.”
Certo, occorre un certo sforzo, e occorre guardare negli occhi i propri demoni interiori.
“C’è bisogno di un impegno sincero per ritirare l’energia che poniamo nelle difficoltà e sederci invece con il dolore.
Se lo sopportiamo, quelle paure e quelle vecchie credenze non potranno più opporsi alla presenza e allo sguardo amorevole dell’Unità e si dissolveranno.”
Occorre dunque sottoporsi a un fuoco purificatore: all’inizio fa male, ma in quel fuoco l’ego muore.
“Nel fuoco dell’Unità, il piccolo io, l’ego, viene annientato.
Questa è l’opera del fuoco che trasforma il carbone in un diamante splendente. È l’artigianato di Dio: bruciare qualunque cosa nasconda la tua essenza per rivelare la natura del tuo vero io. Come il poeta giapponese del XVII secolo Mizuta Masahide ha scritto: “Il granaio è bruciato, ora posso vedere la luna”.
Questa è l’esposizione alle opere e alle limitazioni del falso io. Il fuoco dell’Unità trasforma i giochi e le strategie del falso io, preparandoti a una vita di unione e coscienza nell’Unità.”
I drammi nascono sempre quando la personalità sostituisce la volontà divina con la propria… cosa peraltro impossibile, da cui il dramma.
“Quello che l’ego non capisce è che ha già sbagliato per il semplice fatto di aver provato a sostituire la volontà di Dio con la sua, e questo è impossibile.
All’inizio potrebbe sembrare che funzioni, ma alla fine non porterà a nulla.”
L’ultima citazione è un altro invito: a bussare al proprio cuore e attendere ch’esso apra.
“Bussa alla porta del tuo cuore e fatti aprire.
Fallo diventare il tuo mantra, mentre ti arrendi al processo che smantella e dissolve le barriere del tuo cuore.”
Bene, abbiamo concluso con The proof – La prova, scritto dal duo James Twyman e Anajha Coman.
Vi do dunque appuntamento al prossimo articolo.
Fosco Del Nero
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