Titolo: The shift – Il cambiamento (The shift).
Autore: Wayne Dyer.
Argomenti: spiritualità, crescita personale, motivazione, obiettivi.
Editore: Edizioni My Life.
Anno: 2010.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Rieccoci con la rubrica dedicata agli approfondimenti dei libri e dei video di crescita personale più utili ed ispiranti.
Stavolta l’appuntamento è con The shift – Il cambiamento, proposto in recensione un paio di settimane fa.
Wayne Dyer finora lo avevo “affrontato” solo su carta, grazie al libro Come fare miracoli nella vita di tutti i giorni, e questa è stata la prima volta che lo ho visto in video… cosa che in futuro terrò maggiormente in conto, visto che vedendo le persone in faccia, anche solo a livello di intuizione e pur senza aver speso anni a studiare la comunicazione non verbale, si capiscono molte cose.
In questo caso, si intuisce una presenza serena, tranquilla e ispirante.
Ma veniamo a The shift e ad alcuni suoi spunti.
Waye Dyer dice che è sempre sorpreso da quante persone stanno cercando il senso e lo scopo della loro vita, che a suo dire è semplicemente quello di essere felici.
In questa direzione, egli dice che “uno dei modi per comprendere qual è il proprio scopo nella vita è ritornare alla natura, riscoprire la propria natura”.
Che natura abbiamo allora?
“Gesù disse che siamo tutti figli dello spirito e che da lì proveniamo.
Lao Tsu: tutto l’essere ha origine nel non essere”.
E cos’è l’Ego?
“L’Ego è la parte di noi che inizia a dirci: tu sei quello che hai. Inizia con i nostri giocattoli, poi col nostro conto in banca e con tutte le cose che possediamo.
E così cominciamo a pensare: più possiedo, più valgo come persona. Siamo quello che abbiamo ma anche quello che facciamo, ossia l’immagine e la realizzazione sociale di sé. Ma il problema è: se siamo ciò che abbiamo, chi diventiamo quando ciò che abbiamo sparisce?
L’Ego inoltre ci suggerisce che noi siamo separati da tutto, persone, natura e Dio
Quando giungiamo in quel luogo dove non c’è più il nostro Ego, allora siamo in grado di offrirci spontaneamente agli altri, di donarci. E solo allora l’Universo risponderà con lo stesso amore incondizionato, offrendoci l’infinito”.
Al contrario, dice Dyer, bisogna riconoscere di essere interconnessi con tutto.
Una volta trovato il senso della propria esistenza, vincere, arrivare primi, possedere, non avranno più significato e saremo appagati.
Quando agiamo seguendo la parte più autentica di noi stessi il benessere è l’unica risposta che abbiamo.
Si tratta sempre di tornare dal luogo da cui proveniamo, e il silenzio ci avvicina all’essenza divina.
Nel momento in cui saremo vicini a tale forza, essa ci guiderà, e noi non lotteremo più per il successo (paradossalmente sarà proprio allora che arriverà spontaneamente): questo è il passaggio dall’ambizione al significato.
Messaggio conclusivo, dalle parole dello stesso Wayne Dyer: “C’è un luogo profondo di tutti noi che chiede di essere soddisfatto e che vuole sapere che la nostra vita ha impresso un segno indelebile in questo mondo, lasciandolo migliore di come l’abbiamo trovato. Vogliamo sapere che la nostra esistenza ha influito profondamente sulla vita di qualcun altro. È così per tutti noi”.
Fosco Del Nero
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