Titolo: Thonban Hla – La leggenda.
Autore: Selene Calloni Williams.
Argomenti: narrativa, esistenza.
Editore: Edizioni Tlon.
Anno: 2016.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Benvenuto a questo nuovo articolo di approfondimento.
Quest’oggi siamo in compagnia del libro di Selene Calloni Williams Thonban Hla – La leggenda.
Andiamo a leggerne alcuni brani da esso estrapolati.
La prime due citazioni son prese dall’apparato introduttivo del libro, e quindi frutto della penna di Selene Calloni Williams.
La prima delle due ci parla della dualità e del punto centrale di equilibrio.
“La condizione naturale è quella di equilibrio tra gli opposti, tale per cui tutti gli opposti risultano distinti ma non separati. Così la notte e il giorno, la morte e la vita.
Solo nella mente umana gli opposti sono distinti e separati dalle categorie del giudizio e del calcolo.”
La seconda invece, ci parla del passaggio dal giudizio mentale-culturale alla visione della bellezza.
“Se giri il mondo in un senso e poi lo giri anche nell’altro, finisci inevitabilmente per disimparare quello che hai imparato.
Allora non distingui più sulla base delle categorie mentali, ma la pura bellezza diviene per te il prezioso significato delle cose.”
Veniamo ora alle citazione della leggenda di Thonban Hla, della quale Selene Calloni Williams si è fatta solamente portavoce.
Il primo brano ci parla dell’illusorietà del corpo e del mondo fenomenico.
“Questo corpo è un’apparizione magica, è un’ombra senza carne né ossa, un miraggio che muta momento per momento, un sogno che la mente proietta, è un arcobaleno bello e vivido, ma senza sostanza, un ricordo, emozioni come nuvole cangianti mosse dal vento, capaci di disegnare ogni forma, eppure evanescenti come la luce del lampo.”
Il secondo è un invito all’espansione della coscienza e della visione interiore.
“Che io possa divenire terra,
che io possa divenire cielo,.
Che io possa divenire la montagna,
che io possa divenire il mare.
Che io possa crescere,
allargando ed allungando il mio corpo,
fino a disperdermi nel vuoto dell’infinito.”
Passiamo ad un’altra citazione; in essa si accenna al principio creativo e all’effetto speculare dell’esistenza.
“– Tu decidi, tu decreti!
– Vuoi dire che io sono così tanto folle da creare la realtà che più mi procura terrore?
– Non lo vedi da te? Io sono un’idea: la tua idea. Sono un riflesso, un’apparizione magica, un miraggio proiettato dalla tua mente.”
Ancora sul principio specchio, e sulla visione duale contrapposta alla visione unitaria.
“Non riconoscendomi, mi consideri un’entità esterna.
Ma quando mi riconoscerai, la visione della nostra unica realtà nuda sorgerà dal tuo interno e sui venti della impeccabile creatività raggiungerai l’altra sponda.”
Segue adesso una frase sulla dicotomia tra desideri (egoici) della personalità e desideri (evolutivi) dell’anima.
“Esalando desideriamo con la ragione, secondo i criteri del vantaggio e dello svantaggio personale.
Inalando desideriamo con la nostra ombra, che sempre vuole l’opposto di ciò che vogliono le nostre parti emerse.”
La citazione seguente descrive in termini immaginifici e variopinti lo stato di centratura interiore frutto del percorso evolutivo. Ancora una volta, di mezzo vi sono dualità e attaccamenti e paure.
“Come quella di un leone, è tale la nobiltà della mia postura che, anche nel sonno più profondo, nessuno osa avvicinarmi.
Mi muovo più veloce del vento nell’istantaneità della medesimezza, la grande terra di mezzo dove gli opposti si uniscono.
Le mie azioni sono libere. La mia coscienza poggia sul fermo suolo della non-oggettività delle cose, libera dagli attaccamenti, la sua luce radiante eclissa gli ostacoli.
Permanendo nello stato naturale, io vado ovunque senza paura.”
Quanto segue potrebbe essere un corollario di quanto introdotto prima: visione individuale, paure, speranze, desideri, etc.
“Gli uomini non vedono mai ciò che è, ma ciò che ad essi suggerisce la loro paura o la loro speranza.
Il metodo segreto dell’osservare sta nel non avere né aspettative né timori.”
Idem come sopra: la visione fortemente individuale-egoica porta sempre a desiderare qualcosa, e quindi a non accettare quanto esiste, qua definito in termini intensi.
“Io chiamo violenza l’incapacità di accettare chi ti sta accanto per ciò che è.”
Stiamo per terminare l’approfondimento su Thonban Hla – La leggenda.
Le prossime due citazioni spiegano il medesimo principio: il fuori corrisponde al dentro, non vi è nulla di nascosto che non sarà rivelato.
“Un mago è la sua stessa magia.
Nessuno può essere separato dal proprio operato.”
“Nulla di ciò che ci portiamo dentro è esente dall’accadere.”
E chiudiamo con l’insegnamento con cui si chiude anche il libro, anch’esso legato all’accettazione, all’abbandono e al non desiderio personale.
“Ricorda gli insegnamenti che hai ricevuto: lascia andare ogni attaccamento a persone, cose e luoghi che hai conosciuto.
L’arte segreta dell’operare una scelta è nel non provare né attrazione né repulsione per alcuna delle possibili direzioni. L’arte segreta del morire è nell’assumersi la piena responsabilità per tutto ciò che accade, nel non avere alcun timore, nel non aggrapparsi ad alcuna aspettativa.
Non respingere né anelare, rimani nello stato naturale.”
E con Thonban Hla – La leggenda di Selene Calloni Williams abbiamo così terminato.
A presto e buone cose a tutti.
Fosco Del Nero
- Se anche tu vuoi vivere una vita fantastica, iscriviti alla newsletter!
0 commenti