Titolo: Thonban Hla – La leggenda.
Autore: Selene Calloni Williams.
Argomenti: esistenza, narrativa, mito.
Editore: Edizioni Tlon.
Anno: 2016.
Voto: 7.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Mi appassiona molto quando narrativa o mito si uniscono agli insegnamenti esistenziali, poiché trovo che questo sia un modo per far arrivare energia e insegnamenti in modo molto bello, immaginifico, e sovente anche efficace, naturalmente in ragione della bontà del libro.
Dunque, mi approccio ad ogni testo di genere narrativo-esistenziale in modo fiducioso, vedendo la mia fiducia a volte ripagata in pieno, e a volte decisamente meno.
Vediamo quale è stato il caso di Thonban Hla – La leggenda, libro di Selene Calloni Williams.
Intanto, occorre precisare che l’autrice non è tale in senso stretto, dal momento che non ha fatto altro che riportare in italiano e metterlo su libro, corredandolo di una lunga introduzione, ciò cui ha assistito anni fa sotto forma di rappresentazione teatrale, laddove la parola teatrale vuol dire qualcosa a metà via tra la recitazione e lo sciamanesimo.
Parliamo, nel dettaglio, di Birmania e della leggenda dei Mon, un’antica etnica del posto, secondo cui intorno al monte Popa vivono i 37 Nat, gli spiriti della natura.
Tra di essi, vi è Thonban Hla, la dea della bellezza tre volte bella, capace di mutare le sue sembianze e protettrice degli artisti, dei poeti e di tutte le persone anticonformiste.
Veniamo alla struttura di Thonban Hla – La leggenda: il libro, lungo 170 pagine “comode” (piccolo formato e carattere abbastanza grande), inizia con un discretamente corposo set introduttivo: tra nota dell’autrice, prefazione, introduzione e legenda, il testo vero e proprio parte a pagina 45, e peraltro non è un testo canonico, né di tipo saggistico ma nemmeno di tipo narrativo, bensì è riportato come fosse una sceneggiatura teatrale, con tanto di voce fuori campo e di commenti dei pochi spettatori nei tempi di pausa… con ambo le cose, voce fuori campo e commenti, che sarebbero esattamente quanto avvenuto e visto da Selene Calloni Williams.
Dico la verità: un po’ per i paroloni introduttivi, che accennavano a un testo di valore epico, un po’ per i numerosi refusi ed errori, un po’ per l’introduzione assai corposa, stavo per rassegnarmi a un testo di scarso valore, giacché, per esperienza, chi millanta molto spesso ha poco da offrire…
… e invece poi mi sono ricreduto, sia nel senso della bellezza che offre il testo (o meglio, la descrizione della rappresentazione teatrale), sia nel senso degli insegnamenti presenti in esso, numerosi per quanto velati dalla cornice narrativa. Non troppo velati, comunque, tanto che è facile e bello scorgerli.
Curiosi inoltre i vari riferimenti agli arcani dei tarocchi, che peraltro sono anche citati (e si parla di un’antica leggenda di un antico popolo birmano, ora quasi del tutto estinto): oltre alla citazione diretta, nel testo compaiono il Poeta-Matto, il Mago, l’Eremita, il Re-Imperatore, e un Generale-Sacerdote.
Al netto di qualcosa migliorabile soprattutto nell’aspetto editoriale (il libriccino è carino come edizione in sé e per sé, ma andava fatta una maggiore vigilanza sui numerosi refusi ed errorini vari), Thonban Hla – La leggenda, che poi è il primo libro di Selene Calloni Williams che leggo, è davvero una bella esperienza e offre parecchio, tanto che certamente, dopo averlo gradito molto adesso, me lo rileggerò anche in futuro.
Fosco Del Nero
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