Titolo: Transfert – 4 passi fuori dall’inferno.
Autore: Marco Bianchi.
Argomenti: crescita personale, esistenza, narrativa.
Editore: Uno Editori.
Anno: 2017.
Voto: 4.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Eccoci qui con la recensione di Transfert – 4 passi fuori dall’inferno, libro di Marco Bianchi che tecnicamente è un romanzo, ma che ha contenuti esistenziali piuttosto spinti, tanto da essere quasi un testo di saggistica (per la cui valutazione vi rimando alla recensione).
Partiamo subito leggendo alcuni brani estrapolati dal suddetto testo, preceduti come sempre da una breve introduzione.
La prima citazione ci ricorda il valore dell’osservazione nell’aumento della consapevolezza.
“Osserva quel che nessun altro osserva e saprai quel che nessun altro sa.”
La seconda invece evidenzia la contrapposizione tra la nostra natura spirituale e la nostra esperienza terrena… compreso il rischio della totale inconsapevolezza.
“Siamo esseri spirituali che scelgono di vivere l’esperienza terrena.
Poi dimentichiamo e… accettiamo di essere allevati come risorse umane destinate a essere trasformate in capitale.”
Il concetto dell’addormentamento, individuale e collettivo, viene ampliato nella seguente citazione, dal sapore un poco cospirazionistico.
“In tempi di pace apparente ci sono altri metodi per uccidere senza spargimento di sangue, ma non per questo non devono essere considerati alla stregua di guerre o violenze di sangue; si possono uccidere persone e intere popolazioni lasciandole fisicamente in vita, annientando le loro menti, alterando o spegnendo i loro sogni, facendo loro credere nelle loro debolezze, instillando nelle loro menti paure come fanno i governi, o sensi di colpa come fanno le religioni; questo è anche peggio!
Se ti tagliassero fisicamente la testa,si tratterebbe in fondo di un solo istante: un colpo e via. Invece, molto diverso è addormentare la coscienza lentamente… imprigionare l’essere dietro sbarre invisibili, mantenendo il corpo biologicamente attivo per sostenere il sistema e le ricchezze di pochi, usandolo come alimento per la Terra, come una fonte di energia dalle sembianze umane.
Questo può durare tutta la vita, se un individuo non trova il modo e la forza di risvegliarsi, di rendersi conto, di lavorare per spezzare le catene di questa schiavitù travestita e venduta sotto le malcelate vesti della libertà. È una lenta e inconsapevole agonia; equivale a non vivere. L’individuo così distratto e sconnesso da se stesso non è più un essere umano, ma qualcos’altro.2
Lavoro personale: è individuale e va fatto individualmente.
“Non esistono scorciatoie e nessun altro potrà fare il lavoro per voi.
Ognuno dovrà combattere la propria guerra, vincere le proprie battaglie.”
Il brano successivo di Transfert – 4 passi fuori dall’inferno evidenzia il modo più semplice (e in realtà anche l’unico) per influenzare il mondo: l’evoluzione personale.
“Evolvendo individualmente, anche senza volerlo e senza esercitare una qualche forma di influenza coercitiva sugli altri, sia l’ambiente più prossimo, sia le persone, le piante, gli animali, ne resteranno positivamente influenzati, iniziando anche loro a migliorare, a crescere ed evolvere.
Ecco come si fa a cambiare il mondo… solo cambiando se stessi.”
Parliamo ora di pesi e pesantezza.
“Ogni cosa non necessaria che portate con voi rallenterà il vostro cammino, vi renderà pesanti e poco agili di fronte a un ostacolo o a un pericolo, al manifestarsi di circostanze e opportunità, di fronte al vostro desiderio di arrivare lontano e rapidamente, di fare molte cose, di cambiare territorio e paese, di emergere tra la folla.”
Il successivo brano echeggia il concetto portante de Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta: il viaggio è più importante del traguardo.
“Non è importante la meta quanto il cammino.
È nel cammino e nell’azione che dai un senso alla tua vita, un’impronta evolutiva.
La meta è solo un’illusione per la mente, un inganno venduto alla mente per metterla in azione.”
Siamo in dirittura d’arrivo. Il prossimo brano proposto è un elenco, ed è un bell’elenco sul percorso interiore di ciascun essere umano.
“Le vite sono doni e opportunità offerte a ogni Essere, nel cui disegno si trova scritto:
– conosci te stesso,
– usa insieme la mano destra e la mano sinistra,
– manifesta e fai evolvere la tua essenza,
– ama, osserva, senti, prova, conosci, cresci, comunica, condividi, partecipa, ridi, canta e balla,
– consenti la manifestazione di Dio e della sua opera mediante il tuo servizio,
– apprendi a rispettare e curare ogni forma di vita sulla Terra,
– offri servizio e preparati a responsabilità maggiori, qui o altrove.”
Anche il pezzo successivo si presenta bene, e parla del cammino del guerriero.
“Il cammino del guerriero non è in verità un cammino di sangue: è un sentiero di osservazione e alimentazione. Il guerriero osserva la sua parte interiore, illumina le sue intenzioni e alimenta la parte reale di se stesso: la sua Essenza e la sua Presenza.
Per il vero guerriero l’intelletto non è un nemico, ma un alleato; un alleato, ma non la sua prigione. Dall’apparente oscurità della notte il guerriero scopre la sua natura divina, gode del cammino seguendo il suono del vento e si abbandona nell’armonia del suo respiro. Il guerriero ricorda che suo padre è l’Universo stesso, e sua madre è la Natura.
Nel cammino del guerriero di pace, l’Amore vero è la manifestazione dello sconosciuto e non la manifestazione del noto. L’Amore è l’Essenza dell’Universo.”
Chiudiamo con due frasi lampo. La prima è sul vero guerriero.
“Un vero guerriero non attacca e non scappa, si confronta.”
La seconda ricorda l’impermanenza della vita, e dunque l’insensatezza dell’attaccamento a qualsiasi cosa.
“Ricorda che quanto ti è stato dato potrà esserti tolto… dall’uomo o dalla vita.”
Con Transfert – 4 passi fuori dall’inferno di Marco Bianchi abbiamo terminato.
Al prossimo approfondimento e nel mentre buone cose a tutti.
Fosco Del Nero
- Se anche tu vuoi vivere una vita fantastica, iscriviti alla newsletter!
0 commenti