Titolo: Transurfing vivo (Zhivoj Transjerfing).
Autore: Vadim Zeland.
Argomenti: benessere, salute, esistenza.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 2004.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Bentrovati con questo nuovo articolo di approfondimento.
Oggi siamo in compagnia di Vadim Zeland e del suo libro Transurfing vivo, in cui egli affronta le tematiche dell’energia e del collegamento tra la salute e il benessere fisico e la salute interiore, per così dire.
Partiamo da una citazione che inizia introdurci nello scenario di Zeland.
“Se fai un passo deciso fuori dalla massa, sarai oltre i confini della Matrix. Comincerai a fare le cose in maniera diversa da tutti coloro che sono intrappolati nel sistema e avrai quello che gli altri non hanno.
All’inizio quello che farai sorprenderà te stesso. poi comincerai a sorprendere e a sbalordire le altre persone, magari anche a irritarle. Poi gli alti, guardando te, cominceranno a prendere esempio.
La via di uscita dalla Matrix si trova in una dimensione insolita, lì dove la metafisica incontra il quotidiano. Per capire quello che normalmente sfugge alla logica, occorre prima depurarsi fisicamente in senso letterale, la coscienza e la percezione, liberandosi dai preconcetti mentali che la società ci impone. Allora succede qualcosa di straordinario: ti risvegli da un incubo, da un sogno ad occhi aperti!
A quel punto diventi lucido e inizi a ragionare e a capire dove ti trovi veramente e cosa sta succedendo intorno a te.”
Ad essa seguono due citazioni sull’effetto specchio della realtà in cui viviamo. Primo brano.
“La realtà si adeguerà inevitabilmente ai vostri pensieri, non ha altro scampo!
Infatti, voi avete a che fare con uno specchio.”
E secondo brano.
“Se sullo specchio si osserva un quadro confuso, vuol dire che bisogna correggere l’immagine. Ed è molto semplice: non appena ci sarà un credo saldo, nella vita tutto andrà come deve.
Voi non vi dovete preoccupare del modo in cui il credo raddrizzerà la vostra realtà. Se nell’immagine non ci saranno incrinature, il riflesso si normalizzerà da solo.”
Riferito, per l’ennesima volta, il principio speculare, vediamo ora un altro “classico”: il momento presente.
“La felicità si trova solo in itinere, durante il cammino, e non nel punto di arrivo.
Non c’è alcuna felicità nel futuro, perché essa è o qui e adesso o in un’altra linea della vita.
La strada è un cammino.”
E, giacché siamo in tema di classici, eccone un altro: l’accettazione.
“Per liberarsi dalle preoccupazioni riguardo a una realtà che non avete la forza di cambiare, basterà semplicemente accettarla. E sarà solo allora che questa scomoda realtà vi lascerà in pace.
Che cosa significa accettare e perché in questo modo ci si potrà sbarazzare dei fastidi?
Perché quando si accetta un fatto, esso cessa di agitare e creare preoccupazione.”
Dopo questo tris mica da poco, vediamo un altro concetto di grande importanza: l’importanza, per l’appunto, che se troppa, magari per desiderio o per attaccamento o per identificazione, porta sempre con sé drammi e sofferenza.
“Non attribuite a nulla un eccessivo significato.
Una persona teme di mollare i fili dell’importanza perché si trova in balia della dipendenza, che crea un’illusione di sostegno e sicurezza.
Se sono libero dall’importanza, non ho niente da difendere e niente da conquistare.
Gli ostacoli si reggono sulle fondamenta dell’importanza. Se ci si sbarazza intenzionalmente dell’importanza, gli ostacoli crollano da soli.”
Fatta questa sorta di introduzione su argomenti esistenziali, veniamo ora a qualche brano su argomenti più “fisici”, partendo dal concetto centrale del libro: il passaggio dal cibo cotto (definito “morto”) al cibo crudo (definito “vivo”).
Come si vede, in realtà, i due campi si intersecano, come tutte le cose dell’esistenza.
“Smettete di nutrirvi di cibi sintetici. Perché?
Il fatto è che i pendoli agiscono a un diapason di basse frequenze. Il cibo ottenuto in seguito a un procedimento industriale orienta su basse vibrazioni. Il cibo naturale, al contrario, depura e porta l’organismo a un diapason di vibrazioni superiori.
Bisogna passare a questo tipo di alimentazione non bruscamente, ma gradualmente.
Non sarà superfluo fare anche qualcos’altro. Ecco cosa: oltre i parassiti della ragione, nel corpo dell’uomo esistono i parassiti fisici e anch’essi sono in grado di influenzare la coscienza. Liberatevene.
Quando il vostro organismo si ripulirà dai parassiti fisici e passerà a un’alimentazione basata su cibi naturali vivi, voi diventerete a tutti gli effetti invisibili ai parassiti della coscienza, giacché sarete entrati in un diapason di vibrazioni a loro inaccessibili.”
Vediamo ora poche altre righe che illustrano in modo generale la questione secondo Zeland (e ovviamente non solamente secondo lui, ma secondo chiunque ha gli occhi aperti).
“Parlerò dell’acqua, dell’aria e del cibo, poiché tutto quello che beviamo, mangiamo e respiriamo è alla base di tutto il resto.
Tutto il resto, alla fin fine, è un derivato.
Non sto affatto esagerando: da qui tutto comincia e continua, secondo una catena di cause ed effetti.
L’acqua, l’aria e il cibo, come principio materiale, determinano lo stato di salute e l’aspetto esterno e definiscono il prosieguo spirituale, cioè il valore di energia libera, lo stato interiore, la visione del mondo, il successo negli affari e nella vita privata e la capacità di gestire la propria realtà.”
Torniamo ora al cibo cotto-morto, e alle difficoltà di quella che Vadim Zeland definisce “civiltà tecnogena”.
Il pasto abituale di un uomo medio è composto da prodotti cucinati al fuoco. Si tratta di cibo morto.
Il cibo vivo, al contrario, è tutto ciò che non è stato sottoposto a trattamento termico
La stessa cosa vale per l’acqua e per l’aria: quello che un uomo respira e quello che beve è morto, e non solo a causa dell’inquinamento dell’ambiente, di cui tutti sono al corrente.
E qui occorre specificare: noi siamo al corrente solo di quello che è dato sapere agli elementi ubbidienti del sistema. Di altre cose esistenzialmente importanti non sappiamo nulla perché non ce le raccontano.
Ebbene: quando entra in contatto con la civiltà tecnologica, tutto ciò che è prodotto dalla natura viva viene sottoposto a cambiamenti radicali, anche se non sempre evidenti. In natura nessun essere vivente, a eccezione dell’uomo, si prepara il cibo sul fuoco. Il cibo cotto è in grado di sostenere solo la sopravvivenza. La cottura non è una conquista dell’uomo, ma un suo errore fatale. Nel cibo cotto e conservato praticamente tutte le sostanze utili vengono trasformate in sostanze inorganiche, morte.
Ora vi propongo un elenco interessante di ciò che l’autore russo ritiene essere le principali fonti di tossine-rifiuti nell’era moderna.
“La fonte primaria di rifiuti del nostro organismo è dovuta alla mescolanza in uno stesso pasto di prodotti incompatibili, che, impedendo un corretto metabolismo, causa fenomeni di putrefazione nell’intestino.
La seconda fonte di rifiuti è data dai prodotti fatti con la farina bianca, il massimo della perversione dell’arte gastronomica. Tutte le sostanze preziose dei cereali, infatti, si trovano nel germe e nell’involucro. La farina bianca, per contro, viene ricavata dalla raffinazione del chicco, cioè dall’eliminazione proprio di queste sostanze preziose. Quello che rimane è la parte morta, per lo più composta da amido; questa parte senza vita del chicco è stata predisposta dalla natura come materiale da costruzione, è una sorta di botte di grasso per il germe.
La terza fonte di rifiuti è data da tutti i prodotti che hanno subito un trattamento termico o di altro tipo.
La quarta fonte di rifiuti sono i prodotti contenenti grassi idrogenati altrimenti detti grassi trans. Si tratta soprattutto di margarina, creme da spalmare, grassi da cucina, olio di semi raffinato, burro con grasso inferiore all’82%, grassi fusi a base di ingredienti vegetali, maionese e ketchup.
La quinta fonte di rifiuti e la più diffusa è ogni variante possibile di cibo da fast food. Si tratta di prodotti sintetici, che si possono consumare subito o secondo il principio “pronto in un momento”. In questo gruppo rientrato tutti i tipi di minestre pronte del tipo “basta aggiungere l’acqua”, le zuppe, i brodi, ogni tipo di cereali artificiali in fiocchi, conserve alimentari, barrette di cioccolato, patatine fritte, snack croccanti e ovviamente le bevande gassate, che si possono tranquillamente usare per ripulire i gabinetti dalle incrostazioni calcaree.”
Siamo in dirittura d’arrivo, con le ultime due citazioni. Con la prima Zeland torna a ribadire il collegamento tra le energie “fisiche” e le energie “interiori”.
“Un uomo rinchiuso nella Matrix non vede la realtà così come essa è in effetti, non capisce da dove prendono inizio tutte le cose e le cause, gli manca la vera visione, che è stata semplicemente occultata.
In che modo si obnubila la coscienza? Ma è semplice.
Proviamo a ricordare la favola di Sinbad il marinaio. Un giorno Sinbad e i suoi compagni giunsero in un paese sconosciuto. Gli abitanti locali li accolsero gioiosamente e si prodigarono a nutrirli di ogni sorta di leccornie. I marinai si nutrirono di questo cibo per tanti giorni, ma poi si accorsero che i loro corpi col passar del tempo si erano trasformati in masse pesanti. Anche la loro coscienza si era annebbiata e non permetteva loro di valutare oggettivamente la realtà. Come si venne a scoprire poi, gli abitanti locali li avevano ingrassati per farne carne da macello.
A questo proposito, non mi stanco mai di ripetere che le favole e le storie fantastiche non esistono senza un fine, nel senso che esse sono tutte aspetti della nostra realtà o già realizzati o in attesa di esserlo.
Tutto ciò che entra direttamente dentro di noi, il cibo, l’acqua e l’aria, serve a esercitare una pressione diretta sulla chiarezza della coscienza. Quando ci si nutre di cibo vivo e naturale e si beve acqua viva, la coscienza si rischiara in modo considerevole.”
Con la seconda, molto semplicemente, afferma che a ciascuno spetta scegliere quale livello di energia e di chiarezza interiore preferisce avere.
“Ognuno di noi sceglie per se stesso il livello di Forza che vuole avere a disposizione.
Qualcuno tende alla perfezione, qualcun altro si accontenta dei gradini più bassi.
Voi ovviamente dovete decidere da soli che cosa vi serve o no.
La vostra capacità di gestire la realtà è direttamente proporzionale al valore dell’energia libera e della chiarezza di coscienza che voi possedete.”
Bene, e con il Transurfing vivo di Vadim Zeland abbiamo concluso.
Alla prossima occasione e buone cose.
Fosco Del Nero
- Se anche tu vuoi vivere una vita fantastica, iscriviti alla newsletter!
0 commenti