Titolo: Una città nell’aldilà (Cidade no alem).
Autore: Francisco Candido Xavier, Heigorina Cunha.
Argomenti: canalizzazioni, esistenza.
Editore: Casa del Nazareno Edizioni.
Anno: 1984.
Voto: 4.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Casa del Nazareno Edizioni.
Nella recensione di Una città nell’aldilà sono stato abbastanza critico nei confronti degli scarsi contenuti di questo libriccino scritto a quattro mani da Francisco Candido Xavier (il famoso Chico Xavier, autore di Nosso Lar) e Heigorina Cunha.
Il libro è breve e povero di spunti, tuttavia qualcosina ho trovato, e quel qualcosa vi propongo, anticipando che sono tutte frasi di Francisco Candido Xavier (per Heigorina Cunha dunquesarà alla prossima occasione).
Partiamo da uno spunto su incarnazione, reincarnazione e disincarnazione.
“La personalità spirituale, quando rinasce sulla Terra, rimane all’interno del veicolo fisico, circondata dalle prove che danno conferma del valore che essa ha raggiunto, con le fondamenta nell’assimilazione di ciò che ha realizzato di meglio in se stessa.
Al momento della disincarnazione questa stessa personalità dimostra chiaramente ciò che è, come sta e in quale grado evolutivo si trova, irradiando da se stessa il clima spirituale in cui ha il piacere di vivere e convivere.”
Ancora parlando di disincarnazione, uno spunto breve ma necessario da sapere riguardo all’evoluzione spirituale: la morte non è un corso accelerato di evoluzione personale, ma uno dei tanti passi sul cammino evolutivo… il lavoro poi continua.
“La morte non opera miracoli.
L’essere umano, oltre la morte, prosegue il lavoro di perfezionamento o rimane in una situazione stazionaria se non accetta l’obbligo di rinnovarsi ed evolvere.”
Stesso argomento, stavolta con un focus sul punto di vista individuale.
“Oltre la morte, la vita continua e si vede con maggiore chiarezza la realtà della teologia semplice che regge l’evoluzione, in tutto ciò che l’evoluzione possiede in comune con la Natura: ‘A ognuno secondo le sue stesse opere’.”
E chiudiamo questo breve articolo di approfondimento con una citazione più lunga, questa sui limiti sensoriali umani e sul fatto che la personalità affronta solo ciò che è in grado di gestire.
“Esistono mondi sottili all’interno dei mondi grossolani, meravigliose sfere che si compenetrano.
L’occhio umano ha molti limiti e neppure se si riunissero tutte le lenti fisiche sarebbe possibile svelare l’intero campo dell’anima che esige lo sviluppo delle facoltà spirituali per rendersi visibile e per essere percepito.
L’elettricità e il magnetismo sono due correnti potenti che iniziano a svelare ai nostri fratelli incarnati qualche aspetto delle infinite potenzialità dell’invisibile, ma è ancora presto per pensare a un risultato complessivo.
Soltanto all’uomo che possiede sensi spirituali sviluppati è possibile rilevare alcuni particolari dei paesaggi che abbiamo di fronte agli occhi.
La maggior parte delle creature legate alla crosta terrestre non può comprendere queste verità, se non dopo essersi liberata dai legami materiali più grossolani. La legge dice che dobbiamo vedere solo ciò che possiamo osservare con profitto.”
Detto questo, con Una città nell’aldilà di Francisco Candido Xavier e Heigorina Cunha è tutto.
A presto e buone cose a tutti.
Fosco Del Nero
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