Titolo: Una realtà separata (A separate reality).
Autore: Carlos Castaneda.
Argomenti: esistenza, sciamanesimo.
Editore: Astrolabio.
Anno: 1971.
Voto: 5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Siam nuovamente qui col libro di Carlos Castaneda Una realtà separata; dopo la recensione, è la volta dell’articolo di approfondimento, costruito come sempre con citazioni tratte dal libro e qualche mio commento.
Andiamo a incominciare.
La prima citazione riguarda la visione personale e dunque il modo di concepire l’esistenza.
“Sai qualcosa del mondo intorno a te?”
“So ogni genere di cose.”
“Voglio dire se senti mai il mondo intorno a te?”
“Sento ciò che posso sentire del mondo intorno a me.”
“Non basta. Devi sentire tutto, altrimenti il mondo perde il suo senso.”
Ancora sulla visione: non cambia la realtà, ma il modo in cui la realtà viene percepita.
“Le cose non cambiano.
Sei tu che cambi il tuo modo di guardare, è tutto qui.”
Sulla consapevolezza nelle azioni.
“La vostra vita non è affatto una vita.
Voi non conoscete la felicità che viene dal fare le cose deliberatamente.”
Sul senso di responsabilità.
“Vivi come un guerriero!
Un guerriero si prende la responsabilità dei suoi atti, del più insignificante dei suoi atti.”
Sui desideri personali dell’ego.
“È il volere che ci rende infelici.
Eppure, se imparassimo a ridurre a nulla i nostri desideri, la più piccola cosa che otterremmo sarebbe un vero regalo.”
Segue ora un brano più lungo, che afferisce il tema della morte e del morire; nonché il tema del distacco.
“Un uomo che segue il sentiero della stregoneria si trova davanti la morte a ogni svolta della strada, e inevitabilmente si fa lucidamente consapevole della propria morte.
Senza la consapevolezza della morte sarebbe soltanto un uomo ordinario coinvolto in atti ordinari. Mancherebbe della necessaria potenza, della necessaria concentrazione che trasforma in potere magico la propria vita sulla terra.
Quindi, per essere un guerriero un uomo deve essere, prima di tutto e legittimamente, lucidamente consapevole della propria morte. ma il preoccuparsi della morte ci indebolisce costringendo ciascuno di noi a concentrarsi sul sé. Quindi, per essere un guerriero, la conquista successiva è il distacco. L’idea della morte imminente, invece di diventare un’ossessione, diventa un’indifferenza.”
Parliamo ancora di ego, e di ego che svanisce: al suo posto, rimane qualcosa di superiore.
“Quando impara a “vedere” un uomo diventa tutto diventando nulla. Svanisce, per così dire, eppure è lì.
Direi che è volta in cui un uomo può essere o può ottenere tutto quello che desidera. Ma non desidera nulla, e invece di giocare con i suoi simili come fossero giocattoli, va loro incontro nel mezzo della loro follia. La sola differenza tra loro è che l’uomo che vede controlla la propria follia, mentre gli altri uomini non possono.”
Siamo in dirittura d’arrivo; segue la penultima citazione tratta da Una realtà separata, questa sulla presenza e l’addormentamento, un classico di ogni percorso evolutivo.
“Non lasciarti andare.
Non dovrai mai più cadere addormentato in nessun momento.”
L’ultimo brano torna a parlare del modo in cui ci diciamo che il mondo è, e conseguentemente del modo in cui lo vediamo e in cui agiamo.
“Il mondo è questo e quello o così e così solo perché noi diciamo a noi stessi che quello è il modo in cui è.
Se cessassimo di dire a noi stessi che il mondo è così e così, il mondo cesserebbe di essere così e così.”
È tutto con Una realtà separata di Carlos Castaneda; al prossimo approfondimento.
Fosco Del Nero
- Se anche tu vuoi vivere una vita fantastica, iscriviti alla newsletter!
0 commenti