Titolo: La vita dopo il risveglio (The end of your world).
Autore: Adyashanti.
Argomenti: crescita personale, spiritualità.
Editore: Tecniche Nuove Edizioni.
Anno: 2008.
Voto: 6.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Ero molto curioso di leggere La vita dopo il risveglio di Adyashanti, un po’ perché il libro sembrava interessante di suo, un po’ per la figura dell’autore, che viene annunciato come un risvegliato dei tempi moderni. Alla Eckhart Tolle, se vogliamo, anche se più giovane.
In effetti, lo stile espositivo molto moderno accomuna Adyashanti all’autore de Il potere di adesso, visto che entrambi parlano di cose antiche, di tutti i tempi, ma con termini molto moderni.
Anche troppo, nel caso de La vita dopo il risveglio, la cui traduzione non mi ha convinto affatto, in primis la scelta di mantenere in lingua originale alcuni termini (glimpse, inquiry, insight, etc), che in alcuni casi potevano essere benissimo tradotti in italiano, mentre in altri rischiano di complicare le cose al lettore. Anche la punteggiatura a volte non è impeccabile, e avrebbe dovuto essere curata maggiormente in un testo in cui anche la posizione di una virgola fa una grande differenza nel significato.
Non mi ha convinto troppo nemmeno il discorso di fondo di Adyashanti, che parla di risvegli quasi come se fossero caramelle, abbassando molto l’asticella tradizionale del termine, tanto che solo poi si comprende che col termine lui non intende il risveglio classico, quello dei maestri illuminati per intenderci, ma genericamente dei momenti di comprensione o di aumentata consapevolezza, che praticamente ogni persona ha nella vita, soprattutto se impegnata in un percorso di crescita personale.
Difatti, lo stesso Adyashanti dopo li classifica in risvegli grandi, piccoli e vie di mezzo.
Un esempio fra gli altri: l’autore riporta un periodo difficile della sua vita dopo il suo primo “risveglio”, comprensivo di depressione, emozioni basse, amore geloso e possessivo, attaccamento a persone, etc… mentre in senso tradizionale un risvegliato ha già sciolto le sue emozioni basse e quindi non le vive più.
Giacché sto dicendo cosa non mi ha convinto troppo, anche l’autodefinirsi maestro, sia in senso generale sia in relazione a singole persone, mi ha lasciato parecchio perplesso (l’oceano non ha bisogno di definirsi oceano, lo è e basta, e poco gli tange anche che qualcuno lo definisca tale).
Infine, anche alcuni altri dettagli sulla sua visione dell’esistenza sono del tutto opinabili, e peraltro cozzano contro alcune tradizioni spirituali ed esoteriche.
Detto il “negativo”, diciamo ora il “positivo” (tra virgolette perché è tutto molto soggettivo): il libro, pur in uno spazio contenuto (circa 180 pagine), ha spunti validi, e l’intento di accompagnare il lettore in modo propositivo e ispirante pare sincero.
È sempre interessante, inoltre, conoscere i percorsi di crescita-risveglio altrui, comprensivi sia di realizzazioni sia di dubbi… che magari possono essere anche i propri dubbi, e in questo senso dal mio punto di vista il libro ha assolutamente una sua utilità.
Nel complesso, in conclusione, La vita dopo il risveglio di Adyashanti, non mi è dispiaciuto; come sempre, l’utilità di un libro o video o corso dipende molto dall’energia del ricevente, e in questo senso certamente il testo in questione ispirerà altre persone più di quanto non abbia fatto con me… e comunque ne ho ricavato degli spunti validi.
Fosco Del Nero
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