Titolo: Vite parallele (Parallel lifetimes).
Autore: Ramtha.
Argomenti: esistenza, canalizzazioni.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 2001.
Voto: 4.5.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Vite parallele è con tutta probabilità il testo che meno mi è piaciuto della serie Davanti al caminetto, di cui costituisce l’undicesimo volume… nonché di tutto quanto ho letto finora di Ramtha, che è molto, considerando anche i testi normali (The white book, Riflessioni di un maestro sulla storia dell’umanità, etc).
Si tratta peraltro del volume più “cicciotto” tra i libriccini facenti parte della collana: ben 160 pagine, anche se tra disegni, glossario, pagine bianche, formato piccolo e interruzioni varie, siamo comunque su poche decine di pagine di una pubblicazione di formato standard.
Argomenti di Vite parallele: il vissuto interiore dell’essere umano e le possibili realtà alternative.
Essenzialmente, Ramtha afferma che, a seconda della vita interiore dell’uomo, egli si dirige su una certa linea temporale, lasciandosi alle spalle quello che era prima. Occorre però una certa disciplina interiore, nonché una certa padronanza delle energie.
Il discorso somiglia molto allo spazio delle varianti di Zeland, ma ante-litteram. Ramtha, come altri autori che ne hanno parlato, è precedente… e ha un suo linguaggio, che in questo caso non è particolarmente fluido e scorrevole, anche perché Vite parallele, come gli altri testi della collana, è generato dalle trascrizioni di alcuni eventi dal vivo. Il linguaggio è dunque colloquiale e poco strutturato, fatto che non aiuta l’esposizione di un argomento che già è complicato di suo.
Peraltro, Ramtha si spinge ad alcune dichiarazioni poco credibili (per esempio, la giovinezza eterna saltando di linea temporale in linea temporale), cosa anch’essa che non aiuta a seguire il discorso generale.
Come detto, nel complesso non ho apprezzato troppo Vite parallele, per quanto anche in esso, come sempre con Ramtha, vi sono degli spunti interessanti.
Fosco Del Nero
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